Il Palio” che si corre tra le cinque contrade o rioni in cui è diviso il paese.
Le contrade sono : Dentro, la più antica, Borgo, Poggio, Croci e Madonna del Piano.
La Corsa del Palio è si correva già nel 1600.
a quell’epoca i palii erano due, uno il 24 e l’altro il 25 di Aprile, giorni in cui si festeggia il Santo Patrono di Bomarzo, il Vescovo Anselmo, che visse nei secoli buii delle invasioni gotiche e che, con il suo intervento, più volte salvò la “sua” popolazione.
Dagli antichi libri sappiamo che i palii venivano pagati in baiocchi e altre monete del tempo e che c’era u incaricato per organizzare questo avvenimento. Durante il trascorrere dei secoli, puntualmente, venivano corsi i palii, fino a che si ridussero a semplice corse di cavalli.
per il vincitore, un premio in denaro e per il rione l’assegnazione dello stendardo detto appunto “Palio”, dipinto ogni anno da un valente artista e che verrà poi, gelosamente custodito nella Chiesa del rione: S. Anselmo per il Dentro, Misericordia per il Borgo, Madonna delle Grazie per il Poggio,
Cristo Risorto per le Croci, e Madonna del Piano per l’omonima contrada.
Il Pomeriggio del 25 Aprile si apre con una sfilata in costume cinquecentesco, accompagnata dalla locale Banda musicale, uscente dal Castello Orsini.
Lungo il percorso la sfilata, che rievoca i personaggi del romanzo “Bomarzo” dello scrittore Manuel Muica Lainez si arricchisce di nuovi figuranti: ragazzi e ragazze in costume del luogo portanti il famoso “Biscotto di S. Anselmo” che, a fette, viene distribuito ai presenti, gli sbandieratoli, i Priori dei Rioni con i loro stendardi, i fantini a cavallo, il Capitano del Popolo, figuranti del corteo delle città provenienti da zone limitrofe ed infine il trionfale carroccio trainato da una coppia di candidi
buoi e portante il nuovo “Palio”.
Il corteo, che nel 2004 ha raggiunto le 250 unità, percorre le vie del paese addobbate a festa fino a giungere alla pista del Fossatello dove, tra applausi, trepidazioni, preghiere e scongiuri si corrono 5 giri.
I cavalli sono montati da famosi fantini. Si estrae a sorte l’ordine di partenza.
II mossiere dirige la gara e dà il via! È un attimo!
La preparazione del Palio, durata circa un intero anno, si consuma brevemente, le trombe squillano, i figuranti del rione vincitore abbandonano i loro posti, il pubblico va in delirio,
il fantino vincitore viene portato in trionfo, il cavallo è accarezzato, baciato, quasi idolatrato, si ride, si piange, è la “Vittoria”!
E con la gioia iniziano gli allegri sfottò ai rioni perdenti.
Le campane suonano, si ritorna festanti in Chiesa, dove il palio la sera del 23 era stato presentato, dove il 24 era stato posto in mostra, dove sulla piazza della quale era avvenuta il 25 l’estrazione e l’assegnazione dei cavalli ai rioni e ora si ringrazia il Santo.
La Festa è finita, ieri la processione e i fragorosi fuochi artificiali,
oggi la corsa della quale si parlerà a lungo, se ne rivedranno le mille foto e le riprese, si litigherà fino alla riappacificatrice cena che si terrà sulla piazza del rione vincitore alla quale parteciperanno, festanti, tutti e poi si ricomincerà a pensare al prossimo Pali